I prerequisiti della scrittura

Come abbiamo già accennato nell’articolo sulla disgrafia, la scrittura è una prassia complessa, ha una propria evoluzione, non è una semplice copia di lettere, si acquisisce nel tempo e necessita di stimolazione costante. Essa richiede lo sviluppo di abilità grafiche, cognitive, motorie, percettive ed esecutive.

Tra i prerequisiti della scrittura oltre allo sviluppo cognitivo e alla maturazione affettiva troviamo: 

  • Abilità motorie (schema corporeo, lateralizzazione, orientamento spaziale, organizzazione temporale, integrazione spazio-temporale) 
  • Abilità percettivo-motorie (coordinazione oculo-manuale) 
  • Abilità percettive 
  • Abilità cognitive (memoria, attenzione e concentrazione) 
  • Abilità linguistiche 
  • Postura e impugnatura

Le abilità motorie

Alla base di ogni apprendimento vi è il movimento, attraverso il proprio corpo il bambino entrerà in relazione con il mondo, scoprirà i vari segmenti corporei e imparerà ad utilizzarli, imparerà a controllare il suo corpo in situazioni di statica e di dinamica, sperimenterà la sua forza e imparerà a regolarla. Inoltre, imparerà a dissociare e coordinare i movimenti. Avere un buon controllo del proprio corpo lo porterà ad essere coordinato, agile e migliorerà la fiducia in sé stesso.

Non vi è buon controllo del proprio corpo senza una buona strutturazione dello schema corporeo. Il bambino dovrà avere una buona coscienza, percezione e rappresentazione del proprio corpo sia delle singole parti sia della sua interezza. Una percezione distorta del proprio corpo avrà ripercussioni a livello motorio, relazionale, emotivo e percettivo.

Strettamente legata allo sviluppo dello schema corporeo vi è la lateralità, intesa come la conoscenza del lato destro e sinistro del proprio corpo e l’utilizzo preferenziale di un lato rispetto ad un altro. La sua strutturazione si completa intorno ai 6-8 anni e si conclude intorno ai 12. Una lateralità non bene strutturata può portare alla perdita di punti di riferimento specifici, schemi motori goffi e imprecisi, non strutturazione del tempo e dello spazio e di conseguenza difficoltà nell’organizzazione spazio-temporale.

Quando il bambino ha raggiunto una buona strutturazione dello schema corporeo e della lateralità sarà in grado di rappresentare situazioni spaziali, proiettare la destra e la sinistra sull’altro e in generale nello spazio. Durante lo sviluppo psicomotorio, è importate che il bambino abbia acquisito la conoscenza dei concetti topologici in quanto gli permetteranno di comprendere la precisa collocazione nello spazio del proprio corpo e delle cose che lo circondano. L’organizzazione spaziale è fondamentale per collocare le lettere nella giusta direzione, sapersi “muovere” nello spazio del foglio, leggere le lettere secondo la direzionalità sinistra-destra. Non si può parlare di orientamento spaziale senza parlare di orientamento temporale, così come il corpo si nuove nello spazio esso si orienta anche nel tempo. Grazie all’orientamento spazio-temporale il bambino sarà in grado di comprendere le relazioni spaziali nell’ambiente, tra sé stesso e gli oggetti e di ordinare nel giusto ordine temporale le diverse fasi di un’azione.

Durante la scrittura, il bambino, eseguirà delle specifiche sequenze motorie che seguiranno un altrettanto specifica sequenza spazio-temporale, la scrittura ha una sua ritmicità.

Difficoltà in tali abilità si tradurranno in: disordine generale; mancato rispetto dei margini; spazi irregolari fra lettere/parole; capovolgimenti di lettere; irregolarità nelle dimensioni; grafia fluttuante; inclinazioni eccessive o irregolari.

Le abilità percettivo motorie

All’interno dell’atto scrittorio un ruolo importante lo assume la coordinazione occhio-mano, cioè la capacità di coordinazione le azioni della propria mano con la propria percezione visiva per eseguire compiti ed attività di diversa natura e complessità. Questa competenza permetterà al bambino, durante la scrittura, di coordinare il movimento della mano all’interno dello spazio delimitato del foglio (righe, quadretti). Parlando di coordinazione occhio-mano è necessario introdurre il concetto di motricità fine cioè l’insieme di movimenti precisi e coordinati compiuti con le mani e con le dita. 

Le abilità percettive

Attraverso la percezione il bambino è in grado di elaborare le informazioni provenienti dai sensi e di cogliere la realtà che lo circonda. In base al canale sensoriale utilizzato potrà riconoscere oggetti in base al tatto, discriminare e classificare suoni o rumori ecc. Nel processo di apprendimento della scrittura un ruolo importante lo ricopre la percezione visiva. Grazie alla discriminazione visiva il bambino sarà in grado di riconoscere i grafemi distinguendoli da altri segni grafici e differenziarli tra loro in funzione della forma e dello spazio. 

Se un bambino presenta delle difficoltà di tipo visuo-percettivo potrà avere difficoltà a ricopiare le lettere e i numeri dalla lavagna, a incolonnare, a mantenere la sequenzialità, a gestire correttamente lo spazio del foglio, a colorare dentro i contorni, a rispettare i margini, le righe o i quadretti, a mantenere la direzionalità sinistra-destra nella scrittura o nella lettura, nell’andare a capo, a riconoscere, discriminare e rielaborare lo stimolo visivo.

Le abilità cognitive (memoria, attenzione e concentrazione)

La memoria riveste un ruolo molto importante nell’apprendimento della scrittura, essa permette di tenere a mente concetti, immagini e di rievocarli quando necessario. Strettamente collegate alla memoria sono l’attenzione e la concentrazione, infatti si ricorda molto più facilmente un argomento o un oggetto su cui si è posta attenzione. Nello specifico l’attenzione ci permette di focalizzarci (sensi e mente) su un dato oggetto mentre la concentrazione ci rende consapevoli di ciò che stiamo facendo senza lasciarci distrarre da altro.

Le abilità linguistiche 

Le abilità metafonologiche sono state riconosciute come requisito fondamentale per l’apprendimento della letto-scrittura. Rappresentano quelle abilità che permettono di “percepire e riconoscere per via uditiva i fonemi (suoni) che compongono le parole del linguaggio parlato, operando adeguate trasformazioni con gli stessi” (Bortolini, 1995). Per scrivere è necessario saper individuare e tenere a mente i suoni che compongono la parola mantenendo la giusta sequenza.

La postura e l’impugnatura 

Un aspetto che spesso viene sottovalutato e non sempre corretto riguarda la postura e l’impugnatura. I bambini, fin dalla scuola materna, siedono in maniera scorretta: il tronco eccessivamente inclinato in avanti e in appoggio sul tavolo, una gamba sotto al gluteo, la testa inclinata lateralmente o appoggiata sul braccio non scrivente ecc. Così come la postura anche la presa dello strumento passa in secondo piano. È facile trovare: impugnature basse, il medio in appoggio con l’indice sullo strumento grafico, il pollice che blocca le altre dita ecc. 

Nel processo di apprendimento della scrittura la postura e l’impugnatura svolgono un ruolo fondamentale così come tutti gli altri prerequisiti. Il bambino dovrebbe essere seduto comodamente con il busto eretto e leggermente inclinato in avanti, con le spalle rilassate e i gomiti sul tavolo; i suoi piedi dovrebbero essere ben appoggiati al pavimento, gambe che dovrebbero formare un angolo di 90°, la mano che non scrive posata aperta sul foglio. Per quanto riguarda l’impugnatura, quella corretta è la tridigitale dinamica. La mano piegata in semipronazione, il pollice opposto all’indice per trattenere la penna che si appoggia sulla prima falange del dito medio, mentre anulare e mignolo, semi-piegati, assicurano il contatto della mano sul foglio. La presa è a una distanza di circa due dita dalla punta.

Soltanto con una corretta impugnatura e un’adeguata postura il bambino potrà scrivere senza sforzo e con naturalezza.

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