Il Metodo Terzi, dal nome dell’ideatrice Ida Terzi, è una metodologia cognitivo-motoria che si occupa dell’organizzazione e dello sviluppo del pensiero analogico-spaziale.
Attraverso una tassonomia di esercizi senso-motori specifici, graduati per complessità e adattabili alle diverse esigenze ed età dei soggetti, sviluppa la capacità di integrare le informazioni spazio temporali che giungono al sistema nervoso centrale dai diversi canali percettivi (cinestesico-propriocettivo, vestibolare, tattile, uditivo e visivo) e di utilizzarle nelle diverse attività quotidiane.
“L’atto motorio, (…), è indispensabile per promuovere la funzione degli organi di senso specifici“ (I. Terzi, 1995).
Può essere applicato, con gli adattamenti previsti e finalità specifiche, sia in età evolutiva che adulta.
In ambito riabilitativo, in particolare nei:
- Disordini dell’organizzazione e del processamento spazio-temporale
- Disturbi di linguaggio (fonetico-fonologico; disprosodie e turbe della fluenza verbale)
- Difficoltà e disturbi specifici di apprendimento (disgrafia, disortografia, discalculia e dislessia)
- Deficit motori e neuropsicologici, anche secondari a grave cerebrolesione, atassia, neglet, aprassia, Parkinson
- Disturbi della coordinazione motoria, disprassia, disturbi dell’attenzione e iperattività, disgrafia secondaria a DCM o disprassia
- Cecità e ipovisione
- Prevenzione del decadimento senile.
Fonti disprassia.org; metotodoterzi.org;