Il termine Bonding nasce negli Stati Uniti nel 1982 ad opera di John Kennell e Marshall Klaus. In inglese bond significa attaccare, vincolare; il bonding è un processo di formazione del legame tra i genitori e il loro bambino. E’ questo legame profondo, specifico, permanente (fisico e psicologico insieme), che permette di allattare, di cullare, di giocare col proprio bambino, ma anche di proteggerlo, di non trascurarlo, di non abbandonarlo.
Come tutti i processi umani, anche il bonding è un processo complesso e articolato, ricco di variabili (condizionato dall’ambiente, dalle caratteristiche dei genitori, dal tipo di parto, dallo stato di salute della mamma o del bambino, ecc.). E’ stato però ampiamente dimostrato come sia possibile favorire il bonding e come invece ostacolarlo o renderlo più difficile.
Gli elementi fondamentali del bonding sono il contatto visivo, epidermico, l’ olfatto, la vocalizzazione e la comunicazione, la reazione del bambino (pianto, sorriso), l’allattamento, ritmi e bioritmi.
Contatto visivo
La vista è l’ultimo dei sensi a svilupparsi nella sua totalità. Gli occhi del neonato sono fatti per mettere a fuoco dai 18 ai 30 cm , che è esattamente la distanza che c’è tra il viso della mamma e del bambino tenuto in braccio; inoltre è attratto dai contrasti e mette a fuoco cose rotonde e scure (come il capezzolo della mamma e gli occhi). Il contatto visivo è un potente mezzo di comunicazione, permette di offrire molti feedback positivi, aiuta i genitori a comprendere lo stato e l’umore del bambino.
Contatto epidermico
Il tatto è il primo senso che si sviluppa in utero e la pelle è l’organo più esteso del corpo. Il mezzo più semplice ed efficace per creare un legame stabile e positivo tra i genitori e il bambino è risultato quello di mettere il neonato nelle braccia della mamma in contatto pelle-pelle nelle due ore successive al parto, senza attuare nessuna separazione se il loro stato di salute lo permette. Il contatto permette ai genitori di imparare a conoscere meglio il loro bambino e a capirne la comunicazione verbale e non verbale, stimola il rilascio di ormoni nella madre che aiutano la produzione di latte, inoltre attraverso il contatto fisico i genitori forniscono la temperatura esatta di cui il neonato ha bisogno.
Olfatto
L’olfatto è una capacità primitiva del cervello che permette di distinguerci e riconoscerci (per esempio il bambino distingue l’odore della sua mamma da quello di un’altra donna), è stimolato dalla vicinanza e dal contatto e può essere una grande fonte di rassicurazione per il piccolo.
Vocalizzazione e comunicazione
Già nell’utero il bimbo sente la voce e il battito del cuore della mamma, suoni che può ritrovare dopo la nascita quando lei lo tiene vicino a sé e gli parla o canta, rassicurandolo; lo stesso bambino risponde con mormorii e gorgoglii che confermano i genitori nella loro competenza.
Pianto/sorriso
Il pianto è il modo di comunicare del bambino che ha maggiormente impatto sui genitori, richiama la loro attenzione ed evoca spesso vissuti personali in merito che ne determinano l’interpretazione e l’approccio.
Il sorriso veicola l’affetto ed è collegato al rilascio di ormoni; spesso deriva da un comportamento imitativo, perciò i bambini ricambiano il sorriso dei genitori e, in generale, anche tra gli adulti, crea un clima più caldo, disteso e allegro, con la trasmissione di un senso di appagamento.
Allattamento
L’allattamento crea e rinforza il legame attraverso il contatto, la produzione di ormoni e il nutrimento (non solo strettamente alimentare, ma anche affettivo).
Ritmi/bioritmi
Nell’utero i ritmi di vita della madre sono direttamente percepiti dal bambino e sono in totale sincronia. Dopo la nascita, la madre ristabilisce tale sincronia tramite il contatto, la ritmicità, l’imitazione e le proprie abitudini.
Gli elementi che invece ostacolano il processo del bonding possono essere: un parto difficile, pratiche mediche invasive, utilizzo di farmaci, separazione madre-bambino e madre-padre-bambino, infatti quando il bambino viene separato dalla madre nelle prime due ore dopo il parto si rallenta il prezioso processo di bonding.
Il bonding è un processo pertanto quando non si è realizzato, o si è realizzato parzialmente, è comunque possibile ripristinare questa mancata “sincronia” attraverso la promozione del tocco, del contenimento, del massaggio.
Fonti: Manuale per insegnanti di massaggio infantile, Massaggio al bambino Massaggio d’amore.